venerdì 27 aprile 2012

(DIS)ORDINE PUBBLICO

EDITORIALE DI NICOLA TANZI
Ancora una volta, soltanto la grandissima professionalità dei colleghi impiegati nei servizi di ordine pubblico ha impedito che si potesse consumare una tragedia.
Ci riferiamo a quel che è accaduto la settimana scorsa nel capoluogo ligure durante la partita di calcio Genoa – Siena.
La scena degli ultrà che “impongono” ai giocatori di togliersi la maglietta dopo una prestazione sportiva deludente è stata gestita nel miglior modo possibile solo grazie ai colleghi del Reparto Mobile, della Questura, della Digos.
Come ha ben sottolineato anche la nostra Segreteria di Genova prontamente intervenuta sulla vicenda, è stata posta in essere una non facile, ma positiva gestione dell’evento tesa a non creare problemi alle famiglie, ai bambini, alle donne, ai tantissimi tifosi pacifici che volevano solo vivere una tranquilla domenica di calcio.
Il nodo vero mai risolto e spesso dimenticato anche dagli “addetti ai lavori” è che, in base alla normativa attuale, sono le società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio ad essere responsabili all’interno dell’impianto, salvo il caso di incidenti che a Genova – sia chiaro – non sono avvenuti né fuori né dentro lo stadio.
All’interno degli impianti non dovrebbero esserci Forze di Polizia, la collettività non può sostenere questi costi che andrebbero invece posti a carico delle società sportive.
Cosa che, per altro, avviene in altri Paesi europei, a partire dal Regno Unito.
Purtroppo, invece, ogni volta si tenta di buttare la croce addosso alla Polizia.
Se si interviene, si è considerati violenti.
Se non si agisce, si invoca la mano dura.
Finchè non si avrà il coraggio di intervenire nei termini e nei modi che da sempre suggeriamo, responsabilizzando in primo luogo le ricche società di calcio, la musica è destinata a rimanere questa.
Una cosa è certa: noi come sindacato siamo e resteremo sempre dalla parte dei colleghi!
Orgogliosi di essere SAP!

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