mercoledì 21 marzo 2012

Lettera aperta del Segretario Provinciale



Cari colleghi,
a poco più di un mese dalla mia elezione a Segretario Provinciale, mi preme scrivere questa lettera per ringraziare Voi tutti per la fiducia che mi avete sempre accordato da quando ho iniziato la  mia avventura all’interno del sindacato.
Ricordo ancora quando l’amico e collega Francesco BARTOLOMEO, mi propose di entrare a far parte della Dirigenza della Segreteria di Sezione come delegato di base. Solo pochi anni sono trascorsi da allora ed ora mi ritrovo a guidare questo grande Sindacato nella Provincia di Firenze. E’ un ruolo che mi riempie di orgoglio e responsabilità. Questo vuol dire che l’impegno profuso sino ad ora e la volontà di fare bene sono stati apprezzati, ed è per questo che spero vivamente di assolvere nel miglior modo possibile a tale incarico, grazie anche e soprattutto alla vicinanza di un Consiglio Provinciale composto da persone esperte e da Voi tutti che giornalmente mi fornite spunti per poter svolgere la mia attività.
Quando mi sono arruolato nella Polizia di Stato, l’idea che Noi giovani allievi agenti avevamo del sindacato, era molto lontana dalla realtà: credevamo che il sindacalista bravo fosse colui che urla…, questiona…, polemizza…. Con il trascorrere del tempo, maturando esperienze sia professionali che sindacali, ho imparato a pensare, secondo il mio modestissimo parere, che fare un buon sindacato vuol dire SAPER ESSERE E SAPER FARE, questo significa certamente contestare le violazioni contrattuali, ma anche collaborare con l‘Amministrazione proponendo soluzioni utili affinché ognuno di Noi possa svolgere nel miglior modo possibile il lavoro di Poliziotto.
La mia idea, è quella di un sindacato propositivo che si concretizzi attraverso servizi ed offerte, nonché attività sociali che coinvolgano tutti i colleghi. Inoltre, mi preme sottolineare che chiunque busserà alla porta di questo sindacato, riceverà ascolto ed assistenza, perché è nostra volontà quella di operare per tutti, offrendo quindi un supporto completo.
E’ questa dunque, la strada maestra che insieme ai colleghi di Segreteria ed al Consiglio abbiamo deciso di intraprendere: non solo parole ma fatti concreti.
Forse la mia è soltanto un’idea, ma certamente il mio operato avrà come obiettivo il rispetto di questi ideali ed ogni mia decisione verterà su una regola che non è scritta in nessun contratto ma che dovrebbe sempre essere rispettata: quella del buon senso.
Concludo con una citazione:
 L‘applicazione rigorosa della norma a volte può essere la peggiore delle ingiustizie (Terenzio).        
Un saluto                    
Antonio BALDO

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