sabato 17 novembre 2012

L' Editoriale di Nicola TANZI

I nuovi scontri di piazza e le violenze degli ultimi giorni ci confermano nella necessità di andare avanti e lottare con ancor più forza per il riconoscimento della Specificità della professione.
Un riconoscimento che deve passare, concretamente, da una riforma pensionistica che riconosca le peculiarità di chi rischia la vita ogni giorno e da un Riordino delle carriere che sappia coniugare merito ed esperienza per dare a tutti gli appartenenti la possibilità di crescere e compiere un percorso di carriera importante.
Su questi due punti, in particolare, si è incentrata la riunione dell'Esecutivo Nazionale del SAP che si è svolta a Rimini nelle giornate del 15 e 16 novembre.
Ai componenti dell'organo di vertice della nostra organizzazione ho sottolineato, nella mia relazione, la delicatezza del momento attuale e ho fatto il punto sulla situazione che stiamo vivendo a Roma con tanti fronti aperti.
                                                      SPENDING REVIEW
Intanto, dopo la richiesta del SAP e del "cartello", il 27 novembre siamo stati convocati dal ministro Cancellieri per discutere dei problemi della spending review, del taglio delle province e soprattutto della situazione che andrà ad interessare da gennaio 2013 i presidi della sicurezza.
La posizione del nostro Sindacato è chiarissima e coerente da tempo, anche in linea con gli impegni presi in passato dallo stesso mini-stro dell'interno dopo le nostre mobilitazioni: non si toccano le nostre Questure, i nostri Commissariati, i nostri Reparti e i nostri Uffici.
Su questo confidiamo di poter contare su un ampio e compatto fronte sindacale.
L'incontro con la titolare del Viminale costituirà pure l'occasione per fare il punto sul nodo centrale delle risorse, sulla necessità di sbloccare finalmente gli appostamenti del fondo unico giustizia per corrispondere al personale quelle indennità - a partire dall'una tantum - che rischiano ad oggi di non poter essere pagate totalmente.
                                                                PENSIONI
Per quel che riguarda il tema delle pensioni, l'Esecutivo del SAP ha condiviso e apprezzato gli obiettivi fin qui raggiunti ed in particolare la salvaguardia di alcuni istituti fondamentali come il meccanismo del ‘moltiplicatore’, i sei scatti e la maggiorazione dei periodi di servizio.
Resta però ancora molto da lavorare perché occorre eliminare il cosiddetto "gradone" e la maggiorazione dell’età pensionistica legata al criterio dell’aspettativa di vita, nonché le penalità nel caso in cui si vada in quiescenza prima del limite dell’età pensionabile.
A tutto questo occorre aggiungere il tema della previdenza complementare, fondamentale per il futuro dei giovani. Abbiamo sentito tutti il ministro Fornero in audizione parlamentare (il video è disponibile nell'area news) e abbiamo anche avuto modo di registrare un importante e compatto fronte di reazioni politiche, a partire dall'on. Gio-vanni Paladini, ex Segretario Generale Aggiunto del SAP, che ci consente sicuramente di avere armi in più nella battaglia per il riconoscimento della Specificità della professione anche dal punto di vista pensionistico e previdenziale.
Una battaglia che va avanti con forza!
                                                                    RIORDINO
In Esecutivo abbiamo ovviamente dibattuto pure la questione del Riordino delle carriere e proprio durante la riunione riminese è arrivata la nuova convocazione del Tavolo ministeriale a Roma, che potrebbe essere risolutiva, per il 23 novembre alla presenza del nuovo Vice Capo Vicario della Polizia, Prefetto Alessandro Marangoni.
Le bozze presentate dall'Amministrazione fino ad oggi non ci soddisfano appieno, anche se vi sono elementi certamente positivi come il riconoscimento del Ruolo unico Agenti - Assistenti – Sovrintendenti che per noi, però, è imprescindibile da passaggi che siano a Ruolo aperto. Per tutti i Ruoli e qualifiche devono esserci davvero possibilità di progressione di carriera senza paletti.
Quello che mi sono sforzato di spiegare ai quadri nazionali SAP e che vorrei condividere con tutti gli iscritti e i colleghi è che la proposta di legge delega che stiamo disegnando è una cornice, una tela bianca da riempire successivamente di contenuti specifici attraverso i decreti delegati.
Tutto questo avverrà successivamente all'approvazione, da parte del Parlamento, della stessa legge delega che oggi è inutile caricare con orpelli e fronzoli che ser-vono soltanto a vendere fumo, come sta facendo qualche sindacatino in affannosa ricerca di consensi dopo le numerose disdette ricevute ad ottobre.
Dirò di più.
Il rischio è che per colpa di "qualcuno", come avvenne già nel 2006, la delega possa saltare.
A quel punto, il personale perderebbe l'unica, grande possibilità di Riordino delle carriere. Oggi dobbiamo mettere in pista la macchina, poi starà al guidatore - a tutti noi - farla camminare nelle giuste strade.
Nel nostro Dna è scritto che il SAP è il sindacato della Base, degli Agenti e degli Assistenti che oggi sono sempre più preparati e che vanno favoriti nei percorsi di carriera interni.
Il nostro Dna è dalla parte del merito, di quei colleghi e colleghe che hanno superato un concorso, che hanno studiato e fatto sacrifici per diventare Sovrintendente o Ispettore e che oggi vogliono giustamente un riconoscimento della loro professionalità, anche e soprattutto in termini di carriera.
Da questo punto di vista, come abbiamo più volte detto e scritto, occorre trovare soluzioni praticabili e soddisfacenti per la problematica degli idonei non vincitori.
Il nostro Dna è dalle parte di quei tanti colleghi che a cinquanta anni sono Assistenti Capo, si trovano ancora in strada o in ordine pubblico a rischiare la vita, non distanti dal sacrosanto diritto ad andare in pensione.
Anche per loro occorrerà trovare delle soluzioni praticabili.
Ma tutto questo - e molto altro ancora che per motivi di spazio non posso citare in questo editoriale, penso alla situazione del nuovo Ruolo Direttivo ordinario e alle problematiche dei Ruoli Tecnici - non può essere dettagliato in una delega che oggi dobbiamo approvare a costo zero e che può contenere essenzialmente linee guida, altrimenti tutto può essere vanificato.
Vorrei che questo fosse chiaro al personale che non deve farsi abbindolare dai professionisti della demagogia e delle false promesse.
Ancora una volta - lo dico con sincera emozione - il confronto con agli amici dell'Esecutivo Nazionale ha costituito per me e per tutta la Segreteria Generale un fondamentale momento di dibattito e arricchimento, irrinunciabile per chi sa che fare sindacato vuol dire innanzitutto confrontarsi sempre con i colleghi che sono la democratica espressione dei territori e delle variegate realtà del Paese.
Anche per questo il personale crede nell'azione del SAP e ci conforta nella scelta di rimanere iscritto e aderire alla prima e più importante organizzazione autonoma della Polizia di Stato.
Orgogliosi di essere SAP!

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